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Il compact disc registrabile

Questa non è una guida all' acquisto, si propone solo di fornire alcune informazioni sui cd registrabili (cd-r), far cadere alcuni criteri di scelta errati, fornire gli strumenti per adottarne di migliori.
Fin dalla ascesa del cd-r come supporto a basso costo per l' archiviazione dei dati e suoni, i produttori hanno dichiarato lunghissime prospettive di sopravvivenza: vari anni per i cd-r da masterizzare, varie decine una volta masterizzati. A circa sei anni di distanza dalla larga diffusione, se ne profila la decadenza a favore del dvd registrabile nei suoi diversi formati ed è già pronto il salto verso dischi ancora più capienti, ma chi possiede molti cd-r scritti qualche anno fa sa che le previsioni dei produttori sulla loro durata erano in molti casi ottimistiche.
Le specifiche del cd-r sono fissate e descritte nel cosidetto Orange Book, emanato da Philips e Sony ad inizio anni '90.

1) tipi di cd-r
2) informazioni ATIP
3) controllo errori (software)
4) panoramica mercato
5) la conservazione

 

1) tipi di cd registrabili

- Dimensioni geometriche: esistono cd-r da 12 cm e da 8 cm di diametro e sebbene i primi siano di gran lunga i più diffusi, sia i lettori per pc che i lettori audio/video da tavolo ospitano nel cassetto l' alloggiamento per entrambi (solo i lettori car-stereo non sono compatibili coi cd-r da 8 cm).

- Capacità: i primi cd-r diffusi per la registrazione dell' audio su registratori da tavolo avevano la capacità di 63min.; con l' avvento dei cd-r per masterizzatori da pc si diffusero velocemente anche i cd-r da 74min./650MB; ad un anno di distanza si diffuse il supporto da 80min/700MB che prevedeva una forzatura degli standard fissati nell' orange-book, ma che venne accettato come conforme; di fatto i cd-r da 80 min sono attualmente i soli sopravvissuti, a parte alcuni cd-r per applicazioni speciali o per registratori da tavolo. I cd-r da 8 cm hanno invece capacità comprese tra i 185MB/21min (lo standard iniziale) e i 210MB/24 min. le tolleranze geometriche della zona scrivibile previste dal formato permettono poi di espandere di poco le capacità nominali usando le opzioni di "overburning" dei programmi di masterizzazione, che consentono la scrittura in aree ad uso ristretto o fuori dal confine convenzionale; ne risultano cd meno compatibili coi lettori ed una possibilità di errori molto alta nella parte di cd al di là della capacità nominale. Alcuni costruttori di masterizzatori hanno rilasciato programmi di scrittura abbinati ad un certo masterizzatore che consentono di variare la capacità di un cd: diminuendola per diminuire la probabilità di errori in lettura o aumentadola; queste modifiche sono introdotte variando la lunghezza delle incisioni del laser sulla spirale del cd-r.
Fuori standard sono invece i cd-r da 90 e 99/100min (non potrebbero esibire neanche il logo ufficiale del cd-r), ottenuti con spirali di scrittura più strette e quindi più lunghe. Molti dei masterizzatori di ultima generazione sono perfettamente compatibili con essi e per scriverli i programmi di masterizzazione richiedono di attivare la funzione di overburn perchè gli riconoscono capacità inferiori (80min tipicamente) anche se questa non viene realmente usata. Analogamente esiste per il formato da 8 cm la capacità di 300MB, diffusa ad uso dei lettori portatili di mini-cd con mp3. Questi cd, come pure quelli la cui dimensione è aumentata dalla lunghezza delle incisioni, una volta masterizzati risultano molto meno compatibili in lettura, spesso generano molti errori di lettura o acquisiscono questi inconvenienti molto velocemente.

- cd-r "audio-only": sono cd-r perfettamente uguali agli altri. Il loro prezzo più alto deriva solo da una più pesante tassa SIAE in quanto dedicati alla copia di audio-cd su registratori stand-alone. Il fatto che la musica non sia necessariamente coperta da diritti d'autore non è stata considerata una valida obiezione da chi ha imposto questa tassa e la misura profilattica di seguito descritta: in una zona non scrivibile di questi cd è contenuta una informazione che li fa riconoscere ai registratori da tavolo (non truccati), permettendogli di essere incisi, ma non a loro volta copiati.

2) marca e produttore (informazioni ATIP)

- marche e produttori: esistono moltissime marche venditrici di cd-r; molti di meno sono i reali produttori, a questi si affidano le marche a volte in maniera preferenziale o addirittura esclusiva; a volte produttore e venditore coincidono, ma le informazioni più indicative sulla qualità di un cdr sono legate al produttore. Queste informazioni, una specie di targa del cd-r detta ATIP, sono contenute in una zona non scrivibile del cd-r e sono accessibili (tutte o in parte) con molti software: Atip Reader, cdr Identifier, Feurio, Nero Cd Speed, ...

- ATIP (Absolute Time In Pregroove): questi sono i campi più significativi contenuti nel codice ATIP, ai quali sono assegnati i valori di un cd di esempio:
produttore: Kodak Japan Limited
codice:97m 27s 45f

dye type: 5 (short strategy)
posizione massima lead-out: 74:05:01 (settore: 333376)
uso non ristretto: 0: No
sottotipo disco: Tipo supporto B, grado di qualità basso (B-)
potenza indicativa di scrittura richiesta: 4
questo è un cd-r prodotto dalla Kodak; tra i diversi tipi di cd-r prodoti dalla Kodak, è identificato dal codice 97-27-45. Il tipo di dye dà indicazioni sulla composizione chimica dello strato inciso dal laser, cioè sul materiale che deve plasmarsi efficientemente durante la scrittura del cd-r e conservare la propria integrità nel tempo; i materiali attualmente usati sono la Cianina (al quale sono associati i valori numerici 1, 2 e 4), la Ftalocianina (5, 6, 8, 9), l' AZO (0, 3) e il Formazan (7); ai valori dallo 0 al 4 è associata la "long strategy", a quelli dal 5 al 9 la short strategy, essendo la strategia di scrittura indicativa della durata dell' impulso del laser necessario per l' incisione del materiale. La posizione massima del lead-out indica in minuti o settori la capacità nominale del cd-r. Il campo "uso non ristretto" indica se si tratta di cd-r "audio only" (quelli per registratori da tavolo) o meno. Il sottotipo di disco prevede 6 valori (A+, A-, B+, B-, C+, C-), ma non è diffusa in rete letteratura che chiarisca il significato di questo campo, né se abbia a che fare con la qualità del cd-r

- criteri di scelta: tra le informazioni dell' Atip da tenere in considerazione c'è il codice identificativo (97m XXs XXf) che riconduce ad un insieme di cd-r trasversale rispetto alla marca di vendita e può dare indicazioni se riproduce quello di altri cd-r usati in passato. Un database di cd-r selezionabili per marca, produttore e codice ATIP, è disponibile all' indirizzo www.instantinfo.de
Il materiale del dye non fornisce indicazioni assolute sulla qualità o la durata del cd-r, sebbene la ftalocianina si sia rivelata più resistente alle prove di invecchiamento accelerato in laboratorio; per la cianina è richiesto un pedaggio e la conformità ad alcuni standard da parte del detentore del brevetto Taiyo Yuden; non per la ftalocianina. l' Azo e il Formazan sono utilizzati solo dai loro inventori, rispettivamente Mitsubishi e Kodak.
Molto importante è la potenza di scrittura richiesta: minore è il valore (compreso tra 3 e 7), minore è lo stress del masterizzatore in scrittura e migliori le sue prospettive di durata... migliore è probabilmente anche il cd-r, visto che ai cd-r più validi è associato il 4, ai più scadenti il 7.
E' importante che la superficie del lato non scrivibile del cd-r sia ben protetta dai graffi essendo la sua distanza dallo strato riflettente del cd, molto inferiore rispetto a quella della superficie del lato scrivibile, per questo è meglio evitare i cd-r non serigrafati e senza un robusto strato protettivo.

Alcuni cd-r possono tradire una produzione "sbrigativa" dalla precisione dai difetti della serigrafia ai bordi o del taglio della circonferenza del disco... anche se queste non sono condizioni né necessarie né sufficienti per trarre conclusioni sulle qualità non estetiche del supporto.
Altri importanti criteri per la scelta di un cd-r sono stati soprattutto in passato la compatibilità coi lettori audio da tavolo e quella ancora più difficile con i car stereo, e la percentuale di masterizzazioni giunte a buon fine; con gli strumenti oggi a disposizione, sia per la scrittura che per la lettura, questi aspetti passano in secondo piano e per certo non danno alcuna indicazione sulle caratteristiche di durata e qualità di scrittura che sono più importanti (esempio: l' affermazione dei cd-r a basso costo prodotti dalla Princo aveva come ragione l' alta compatibilità dovuta all' efficacia dello strato riflettente; a qualche anno di distanza la scelta di quei prodotti ha fatto pentire amaramente chi l' ha esercitata, risultando i cd-r meno duraturi tra quelli largamente diffusi).

E' bene chiarire che non è possibile stabilire una scala di valori sulla quale ordinare i cd-r poichè la bontà e la durata di un cd-r dipende dalla catena di scrittura/lettura usata, alla quale partecipano anche il masterizzatore (con esso il firmware), il software di scrittura, la velocità di scrittura, la conservazione, lo strumento di lettura; ognuno di questi elementi può dare risultati diversi con un determinato cd-r a parità dei restanti. Tra questi elementi esistono degli incroci di incopatibilità più o meno marcati; ad esempio l' accoppiata di masterizzatori Lite-on (generalmente di buona qualità) con cd-r con dye di Azo di alta qualità, può produrre dei cd di bassa qualità. Esistono poi dei limiti nei criteri di scelta affidati all' Atip derivanti dal fatto che l' Atip può non determinare univocamente un cd-r per due motivi:
1) non è detto che cd-r dello stesso tipo che escono dalla stessa fabbrica, abbiano la stessa qualità: possono capitare addirittura lotti difettosi, ma più in generale il processo produttivo può essere sottoposto ad "usura" o ad una alternanza nel livello di controllo della qualità.
2) non è detto che cd con lo stesso ATIP corrispondano allo stesso processo produttivo. Primo esempio: solo parte dei cd-r in cui figura Sony come produttore, sono prodotti direttamente dalla fabbriche Sony; molti sono prodotti da altri grandi produttori di Formosa, che li vendono anche come cd-r non serigrafati a basso prezzo, probabilmente dopo che una stessa matrice non può più produrre supporti col livello di qualità richiesto dal committente. Secondo esempio: i cd-r di fascia alta della gamma Verbatim, sono prodotti dalla fabbrica di Formosa della Mitsubishi; oggi sono in vendita gli stessi cd-r con medesimo ATIP ma prodotti in Cina o India evidentemente da altri produttori che inseriscono quell' ATIP su commissione della Mitsubishi.

3) controllo errori (software)

come si formano le opinioni sulla bontà di un cd-r... i test accessibili dai consumatori su internet sono rari e molto limitati; forse solo un test allargato e rigoroso (e con riferimento esplicito ai marchi di vendita) è stato messo a disposizione sul web da CDMediaWorld; in esso, dopo alcuni trattamenti di invecchiamento rapido, i cd-r venivano esaminati e divisi in tre categorie di affidabilità. Quel test, sebbene ancora disponibile in rete, è ormai obsoleto perchè si riferisce a supporti di vari anni fa. Esistono macchine per uso professionale in grado di misurare la probabilità dei diversi tipi di errori nella lettura di un cd-r, ma alcuni di questi test sono stati recentemente resi possibili (pur con molte limitazioni) dalla uscita di alcuni software dedicati al controllo degli errori C1 e C2 da effettuarsi con masterizzatori commerciali. Sebbene esistano programmi come Nero Cd Speed (del pacchetto Nero Tools, associato al programma di masterizzazione), in realtà i risultati dei test effettuati con questi software sembra che non siano affidabili; lo sono maggiormente quelli dei programmi Wses e Kprobe che associati a masterizzatori con meccaniche Lite-on e Sanyo sembra che siano più affidabili nel riportare gli errori commessi in lettura. Questi programmi hanno generato molti test rintracciabili sui forum di discussione dedicati in cui viene "misurata" la qualità della lettura di un cd-r masterizzato a diverse velocità. Questo è per ora lo strumento più indicativo sulla qualità di una masterizzazione, sebbene abbia i seguenti limiti:
1) gli errori C1 e C2 non sono l' unico parametro da considerare per giudicare la "bontà" di una masterizzazione
2) non sono diffusi degli studi aprofonditi per verificare ad esempio se il numero di errori sia in qualche modo legato all' invecchiamento (cioè all' aumento nel tempo di tali errori)
3) gli errori in lettura dipendono dall' interazione tra cd-r e lettore; dall' impossibilità di effettuare questi test con diversi tipi di masterizzatori, deriva una visione parziale (potrebbe darsi che un diverso lettore riporti una statistica di errori completamente diversa con lo stesso cd-r)
Un altro programma, che è indispensabile per la copia dei cd-audio, ci permette di ricavare delle indicazioni se usato con continuità nel tempo e su diversi supporti: EAC. EAC è un programma che ovvia alla carenza di correzione dell' errore nei cd-audio estraendo due volte la singola porzione di traccia, confrontando il risultato e reiterando la pratica in caso di non coincidenza fino a procurarsi la quasi certezza di successo. Per il fatto che EAC riporta una breve nota a fine estrazione sugli errori commessi e/o corretti e per il fatto che riduca la propria velocità in base alla difficoltà di estrazione incontrata, è possibile con esso monitorare nel tempo lo stato di salute di un cd-r in formato cd-audio.
Anche gli ultimi modelli di masterizzatori Plextor sono in grado di rilevare gli errori c1/c2 con un programma rilasciato dalla Plextor stessa; in più possono rilevare un altro parametro, forse ancora più indicativo sullo stato di un supporto masterizzato: il jitter.

4) panoramica del mercato

Due premesse prima di una panoramica sulle offerte del mercato italiano:
1) dall' aprile 2003 grava sul costo dei cd-r un' altissima tassa SIAE contraria a qualsiasi principio logico: di fatto aggiunge al precedente costo del cd-r 30 centesimi. Questa tassa non autorizza l' uso dei cd-r per la copia di cd coperti dai diriti d'autore, ma preleva un risarcimento per la copia di scorta che un possessore del cd originale dovesse ricavare per sé; anche qualora nel caso citato fosse giustificabile un esborso supplementare, nessuno sa spiegare perchè cacchio si debba dare danaro alla SIAE per salvare documenti personali, foto, musiche e filmati non coperti da diritti d'autore.
Per chi vive a Roma, Napoli e probabilmente altre grandi città, esiste la possibilità di accedere a canali alternativi che consentono di acquistare cd-r sui quali non grava tale tassa, probabilmente perchè acquistati all' estero; analogamente esistono numerosi siti di vendita di cd-r europei con prezzi confrontabili con quelli pre-SIAE, convenienti per grandi acquisti che assorbano l' incidenza delle spese di spedizione (10-20 euro).
2) La qualità dei cd-r è in media progressivamente diminuita, con l' enorme diffusione e con la rincorsa ad alte velocità di masterizzazione; probabilmente la rincorsa alla compatibilità con tali velocità ha spostato la ricerca dai campi della qualità e della durata; fatto sta che sono usciti di scena la Kodak (produttrice di alcuni tra i migliori cd-r) e la Yamaha (produttrice di alcuni tra i migliori masterizzatori).

produttori:
Taiyo Yuden (Giappone): forse i migliori cd-r in commercio; sono (stati) venduti dalla TDK, dalla Verbatim (linea Pastel Disc), dalla Maxell, dalla Fuji e ultimamente si possono trovare con marca Plextor. Da qualsiasi marca siano venduti sono riconoscibili anche senza la possibilità di leggerne le informazioni ATIP, perchè sono gli unici che hanno il cerchietto centrale non scrivibile opaco anzichè trasparente.
Mitsubishi: ottimi cd-r, attualmente venduti solo da Verbatim (azienda del gruppo Mitsubishi), nella linea DataLifePlus. Recentemente sono stati messi in vendita con ATIP Mitsubishi e venduti come Verbatim DataLifePlus anche cd-r prodotti in altre fabbriche, che dovrebbero mantenere un buon livello qualitativo
Ritek: forse il migliore tra i produttori di cd-r a basso costo, venduti da decine di marche diverse ed anche famose (la TDK, la Maxell che con questo ha sostituito Taiyo Yuden, la Philips che lo ha adottato in maniera esclusiva, ...).
Princo: forse i peggiori cd-r in termini di durata; venduti soprattutto marcati dalla Princo stessa, ma anche da altre marche (Quixo, ad esempio). Gli unici col massimo valore (7) della potenza di scrittura richiesta.
CMC, Moser Baer e Plasmon sono i tre produttori maggiori di cd-r a basso costo; venduti da decine di marche diverse anche famose come la Verbatim per i primi due (linea DataLife), la TDK per tutti e tre. Non sono necessariamente di bassa qualità; i giudizi più discordanti riguardano CMC, spesso definito un pessimo produttore sui forum dedicati, altre volte inaffidabile perchè di qualità molto variabile, altre volte oggetto di diatribe tra utenti con esperienze diverse
;
ecco un post sul relativo forum di hwupgrade.it in risposta all' ennesima condanna di CMC e contenente alcune indicazioni:
[....] anche io ho letto molte condanne sui CMC in generale su vari forum; ma ho letto anche alcune voci fuori dal coro: in particolare, sul forum di Cdfreaks.com, dopo lunghe diatribe un utente si è prestato ad un test abbastanza rigoroso che ha dato risultati positivi. Il punto è secondo me (cioè secondo la mia esperienza), che i CMC non siano tutti uguali pure se con lo stesso codice atip 97m, 26s 66f. In particolare: io ho masterizzato e conservato (o ricevuto da amici e conservato) molti Verbatim Data Life 12X, Data Life "Cristal" 24 X, Memorex 16X, Imation 16X (più Memorex 52X e Imation 48X sui quali però non posso trarre conclusioni perchè troppo recenti). Risultato: i Data Life 12X e gli Imation 16X si sono rivelati ottimi coi paramerti a mia disposizione: lettura con lettori schizzinosi, numero di errori ed andamento della velocità di estrazione-audio con EAC e dati con Isobuster. Male sono andati invece i Memorex 16X e i "Crystal" 24X. Aggiungo che gli Imation 16X erano stati masterizzati alla massima velocità quando questa era la massima velocità di masterizzazione per i masterizzatori in commercio e presentavano sulla superficie non scrivibile un evidente invecchiamento in forma di cambio di colore.
Tutti questi cd-r hanno lo stesso codice ATIP ma nelle informazioni "sottotipo di disco" quelli che si sono rivelati buoni hanno il valore A+, quelli non buoni A-; premesso che so che probabilmente quel campo non ha a che vedere con la qualità del cd-r, anche se non ho mai trovato letteratura esplicita in tal senso, questo fatto dovrebbe indicare almeno che si tratta di cd-r diversi in qualcosa, magari semplicemente provenienti da due diverse fabbriche della CMC. [....]

5) la conservazione

un ruolo importante nello stato di salute di un cdr lo gioca la conservazione. Come raccomandato da tutti i produttori e i venditori i principali nemici della longevità dei supporti sono l' esposizione alla luce, le temperature elevate o molto basse, gli sbalzi di temperatura, l' umidità; a questi si aggiungono tutti i danneggiamenti delle superfici causati dalla mancanza di cura nell' uso (graffi, abrasioni, sporcizia); occorre preservare da graffi anche la superficie della faccia non scrivibile del cd, poichè la distanza di questa dallo strato riflettente è molto inferiore della distanza della superficie opposta dallo stesso strato. Per la pulizia del cd si può usare un panno umido e strofinare la superficie secondo la direzione del raggio; l' indicazione della direzione è dettata dal fatto che gli eventuali piccoli graffi prodotti durante la pulizia sarebbero meno dannosi rispetto a graffi perpendicolari al raggio (lungo la spirale di scrittura) poichè provocherebbero l' illeggibilità di una sequenza di bit consecutivi impedendone il recupero da parte dei meccanismi di correzione dell' errore che intervengono durante la lettura.
In alcuni casi in cui occorra una pulizia più pesante, c'è chi consiglia di usare il dentifricio; chi scrive questa guida ha sperimentato con successo tale pratica.

Faq

- qual' è la migliore velocità di scrittura?
non esiste una risposta univoca a questa domanda. In passato era chiaro che convenisse scrivere a bassa velocità (2X tipicamente); oggi che le possibili velocità vanno in genere da 4X a 52X esistono delle obiezioni alla vecchia regola derivanti dal fatto che sia i cd-r che i masterizzatori possono non essere ottimizzati per l' intera gamma di velocità a disposizione. Per quanto riguarda i cd-r, alcuni test basati sugli errosi C1 e C2 hanno evidenziato che gli errori non diminuiscono necessariamente al diminuire della velocità, spesso dando i migliori risultati per velocità medie (ad esempio 16X o 24X); naturalmente i test sono influenzati anche dal masterizzatore utilizzato e questo potrebbe essere più sottoposto a vibrazioni ad alcune velocità. La precauzione della bassa velocità rimane comunque valida, soprattutto per facilitare la lettura da parte dei lettori da tavolo nel caso di cd-audio, ma non è detto che in tuti i casi dia il migliore risultato. Sicuramente sono da evitare le alte velocità, alle quali inoltre intervengono, con molti masterizzatori, cambiamenti nella velocità effettiva di scrittura (in realtà le alte velocità sono raggiunte per gradi) e probabilmente i sistemi anti buffer-underrun i quali generano piccole discontinuità nella scrittura.